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PALERMO - Parlando al telefono nell'ottobre del '98 con Natale Sartori, un piccolo imprenditore di Milano condannato a quattro anni e nove mesi per corruzione e favoreggiamento, il senatore Marcello Dell'Utri appariva 'preoccupato' per la collaborazione con la Giustizia di Vincenzo La Piana, nipote del boss Gerlando Alberti. Lo ha detto stamane il consulente della Procura di Palermo Gioacchino Genchi, deponendo nel processo al parlamentare di Forza Italia accusato di concorso in associazione mafiosa. La deposizione di Genchi è stata ammessa dal Tribunale che ha respinto l'eccezione presentata dalla difesa,…
PALERMO - Dall'esame dei tabulati del telefonino in uso al boss di Caccamo Antonino Giuffrè, adesso pentito, sarebbero emersi numerosi collegamenti con politici, dipendenti regionali e imprenditori. Il collaboratore, nella sua prima apparizione in aula nel processo per l'omicidio di Giuseppe e Salvatore Sceusa, ha detto di aver utilizzato nel giugno 1991 un telefonino cellulare ''intestato a tale Battaglia'', un pregiudicato di Caccamo. Dall'esame dei tabulati dell'utenza telefonica intestata a Battaglia, emerso nel processo in cui sono imputati il deputato nazionale Gaspare Giudice (Fi) e l'imprenditore Giuseppe Panzeca, si evince…
Niente di più facile che dare in regalo una vettura. Con il passaggio di proprietà e tutto. Magari anche con l'iscrizione al registro auto storiche, come si conviene per un pezzo raro e pregiato, qual è una Lancia Appia. Nel fondo del suo cassetto informatico, lì dove Pino Lipari, il luogotenente di Bernardo Provenzano, credeva che nessuno avrebbe mai frugato, ci sono le tracce di un'affannosa ricerca, di un meticoloso restauro proprio di una Lancia Appia e di una altrettanto rara e forse ben più costosa Mercedes Pagoda. A chi…
PALERMO - Affari, fede e famiglia (la propria e quella mafiosa) sarebbero i principi attorno ai quali ruoterebbe la vita dell'imprendibile Bernardo Provenzano, il capo dei capi di Cosa nostra latitante da quasi 40 anni. L'"intimo" e gli affari di Provenzano sono stati svelati casualmente dando la caccia al patrimonio del boss corleonese, nascosto nel freddo cuore di un computer che conteneva decine di files «invisibili» in uso al «ragioniere» di Bernardo Provenzano, Pino Lipari. Lipari, che curava gli affari del capo di Cosa nostra, in quei files annotava tutte…
Anche il capo della mafia paga le tasse allo Stato e cerca di essere un imprenditore modello nella gestione delle sue proprietà immobiliari disseminate per la città: un grande locale in via Principe di Belmonte, affittato a una ditta di informatica, e una palazzina in via Paolo Balsamo che ospita anche il bureau di una società di autolinee. Eccolo, l'ultimo volto dell'imprendibile Bernardo Provenzano, questa volta tradito dal computer del suo prestanome prediletto, Pino Lipari. Il sessantasettenne geometra dell'Anas era stato arrestato a gennaio e tutta la sua documentazione è…
PALERMO - Tra gli appunti inviati a Bernardo Provenzano e recuperati nei file 'nascosti' del floppy disk sequestrato a Giuseppe Lipari, ci sarebbe anche l'ipotesi di corruzione nei confronti di un magistrato da parte dei boss di Cosa nostra, attraverso l'acquisto di una auto storica. Si tratta della stessa inchiesta che oggi ha portato all'arresto di due presunti prestanome di Provenzano, Filippo Lombardo e Andrea Impastato. La polizia, con l'aiuto del consulente tecnico Gioacchino Genchi, ha recuperato diverse lettere inviate, secondo gli inquirenti, al latitante. In una delle missive si…
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