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PALERMO - La difesa del senatore Marcello Dell' Utri (Fi), accusato di calunnia nel processo che si svolge a Palermo, ha chiesto di rinviare l'esame del consulente Gioacchino Genchi, che deve riferire sui contatti telefonici tra il parlamentare ed alcuni collaboratori di giustizia, fino all'approvazione della legge sull'immunità parlamentare. ''Un ramo del Parlamento - ha detto ai giudici l'avvocato Giuseppe Di Peri, difensore di Dell'Utri - ha approvato una legge che rende inutilizzabili i dati su cui ha lavorato il teste Genchi. Sappiamo che in un paio di settimane arriverà…
PALERMO - Il gup di Palermo Florestano Cristodaro ha condannato a 18 anni di carcere per rapina ed omicidio, Carlo Ferrante, Giovanni De Francisci, Giovanni De Agostino ed Agostino Romano. Gli imputati erano accusati di avere fatto parte della banda che il 3 agosto 2001 eseguì il colpo alla banca mercantile di Villagrazia a Palermo. Durante la rapina venne assassinato Francesco Mannino, la guardia giurata in servizio all'istituto di credito. Il giudice ha invece inflitto 14 anni e 10 mesi a Carlo Stancanelli, altro componente della banda, arrestato dalla polizia…
MILANO. C’è stato un contatto telefonico diretto, nel 1994, agli albori di Forza Italia, tra Silvio Berlusconi e un uomo allora impegnato a costruire «il partito di Cosa nostra». Lo ha raccontato un consulente della procura di Palermo, Gioacchino Genchi, in una delle udienze del processo in corso nella città siciliana con imputato Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. A telefonare ad Arcore, al numero riservato di Berlusconi, alle ore 18.43 del 4 febbraio 1994, è il principe Domenico Napoleone Orsini. Esponente dell’aristocrazia nera romana, massone, Orsini…
Confidenti che depistano e talpe che informano. C'è un retroscena di contatti border line nell'indagine che ha portato in carcere i 14 esponenti della banda che assaltava i depositi di sigarette. Due poliziotti in servizio a Palermo avevano uno dei rapinatori arrestati tra i loro confidenti. Da lui avevano ricevuto soffiate importanti per scoprire carichi di sigarette rubati nei magazzini privati in cui vengono stoccate le «bionde». Nel frattempo, però, altri poliziotti indagavano sull'intera organizzazione capeggiata dai fratelli Carmelo e Salvatore Vinci, contitolari di tre tabaccherie sequestrate e dei ristoranti…
C'era chi architettava i piani con l'ausilio di basisti, chi soffiava le informazioni sulle indagini, chi rubava le auto, chi custodiva la refurtiva e chi la piazzava. Tonnellate di sigarette rubate ai depositi di stoccaggio dei Monopoli finivano nella rete delle tabaccherie della città. Una banda, una organizzazione di rapinatori dalla doppia vita gestiva il traffico. Che per dimensioni offusca il già esangue giro locale del contrabbando. Quattordici su 15 gli arrestati. Uno è latitante. La banda curava la vendita al dettaglio delle sigarette in tre rivendite ora sequestrate. Facevano…
MILANO. Gli è andata male. È andata proprio male a Cesare Previti, l’Avvocato, e a Silvio Berlusconi, il Cliente. Un anno di lavoro, sedute parlamentari a tempi contingentati, leggi su misura, con conseguente indignazione nel Paese e nascita di un nuovo movimento. E, alla fine, una sentenza della Suprema corte di cassazione rende tutto vano: i processi di Milano resteranno a Milano. Tra qualche settimana terminerà quello che ha come imputato Previti, tra qualche mese quello che vede alla sbarra anche Berlusconi. Se le sentenze saranno di condanna, l’Italia sperimenterà…
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