CONTATTA LO STUDIO
Pbx con ricerca automatica: 0692959901

TANGENTI: FORNITURE AI COMUNI, PM CHIEDE GIUDIZIO PER 56

Ansa - 13 maggio 1998 - di Redazione

PALERMO – I pm Salvo De Luca e Lorenzo Matassa hanno chiesto il rinvio a giudizio di 56 persone (ex funzionari regionali ed ex sindaci di numerosi comuni siciliani) accusate a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta e truffa. Tra i destinatari c’è anche anche un candidato alle prossime elezioni provinciali, Ciro Spataro, del Cdu. L’indagine, denominata ”Friggi e mangia”, fu avviata nel ’93 dai carabinieri di Santo Stefano di Camastra e portò successivamente ad un monitoraggio di tutte le forniture ai comuni siciliani. Al centro dell’inchiesta, l’imprenditore Renato Amalfi, titolare della società palermitana ”Italtecnica” che, turbando le gare con altre società satelliti, proponeva la fornitura di beni e servizi (auto-spurgo, pulisci-spiaggia, cassonetti, autocompattatori) a numerosi comuni. Gli acquisti venivano finanziati per l’80 per cento dalla Regione siciliana e per il 20 per cento dalle amministrazioni comunali. Secondo l’accusa, Amalfi sarebbe ”la mente” di una mega-truffa ai danni degli enti locali. L’imprenditore sarebbe anche l’autore di una sorta di ”decalogo” della corruzione, nel quale è illustrata la necessità di dare poco e contentarsi di poco, in pratica di lucrare anche su piccole forniture. Da questa filosofia, il nome ”Friggi e mangia” attribuito a tutta l’inchiesta.

I pm De Luca e Matassa hanno ricostruito (nel fascicolo che si compone di oltre 140 mila allegati e di una voluminosa consulenza di Gioacchino Genchi) tutti i passaggi della truffa. Con la complicità di vari ex sindaci e segretari comunali, Amalfi ed i promoter della ”Italtecnica” vendevano ai Comuni servizi ritenuti dalla Procura superflui o comunque ”gonfiati” con prezzi fuori mercato. Per acquistare i fantomatici beni, gli amministratori comunali avrebbero inoltre intascato dai manager della ”Italtecnica” tangenti pari al 5 per cento dell’importo complessivo dell’affare. Tra i destinatari delle richieste di rinvio a giudizio ci sono l’ex assessore regionale ed ex sindaco di Castell’Umberto (Messina) Aldino Sardo Infirri; l’ex sindaco di San Piero Patti (Messina) Tino Santi Natoli, reo confesso, che di recente ha accusato l’ex pm Angelo Giorgianni di aver ”insabbiato” le sue dichiarazioni; l’ex capo di gabinetto regionale Tommaso Liotta, l’ex funzionario degli enti locali Giuseppe Arena, l’ex sindaco di Santo Stefano di Camastra Luigi Famularo, l’ex segretario comunale di Taormina Filippo Ribaudo (oggi segretario generale della Provincia di Messina), l’ex sindaco di Sant’Agata di Militello ed ex consigliere del Banco di Sicilia Alfredo Vicari. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo giugno davanti al gip Giovanni Puglisi. (ANSA).