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Lavori per il passante, “sepolti rifiuti speciali”. Terreno sequestrato

L'avvocato Genchi: "Una area privata usata per gettare vernici e amianto"

Giornale di Sicilia - 9 novembre 2020 - di Connie Transirico

“È indubbio che hanno invaso la proprietà del mio assistito, tagliato gli alberi, scavato, sottratto la terra, interrato rifiuti pericolosi, smaltito non si sa come dell’amianto… Oltre a fare danni di varia natura, come tranciare i fili della rete elettrica e del telefono. In più chi opera è un’impresa di Misilmeri e non la società incaricata da RFI”.

 

L’avvocato Gioacchino Genchi spiega i motivi che hanno portato all’esposto nei confronti delle maestranze, della direzione dei lavori e dei legali rappresentanti della Società Consortile “Lotto Ms Palermo” e ora al sequestro da parte dei carabinieri di San Lorenzo dell’area di via Monti Iblei vicina alla fermata di viale Francia, dove è aperto il cantiere per i lavori al Passante Ferroviario.

 

Il provvedimento è stato firmato dal gip Filippo Serio. L’indagine è partita proprio dalla segnalazione di un residente che, insospettito dal via vai dei camion, ha filmato quanto accadeva nella zona.

 

“Dall’inizio dei lavori – si legge nella denuncia presentata da Genchi – da febbraio ad oggi, il proprietario delle particelle rimaste fuori dall’esproprio ha subito numerosi disagi, oltre a svariati danni, che hanno limitato la ordinaria fruizione della propria abitazione, della piscina, degli spazi esterni del giardino e delle aree comuni non incluse nell’espropriazione. È stata pure interdetta la vita all’esterno dell’abitazione e l’apertura degli infissi negli orari di attività del cantiere. A ciò si aggiunga il tranciamento dei cavi elettrici, dei cavi telefonici e della fibra ottica, per l’incauto utilizzo dei mezzi meccanici”.

 

Disagi “leggeri” se paragonati alla possibile bomba ecologica depositata vicino all’abitazione. “Lei maestranze dell’impresa incaricata dei lavori hanno invaso le particelle di sua proprietà – aggiunge il legale – depositandovi materiali da costruzione, attrezzi e mezzi d’impresa, sfabbricidi, detriti in muratura e metallici, fusti contenenti olii e vernici”. Insomma, rifiuti speciali e soprattutto pericolosi sversati e interrati, secondo la querela, nelle buche fatte di giorno in giorno nell’area.

 

Nel decreto di sequestro probatorio, eseguito venerdì scorso, i militari spiegano che al termine delle operazioni sono stati applicati tre cartelli lungo il perimetro che delimita le particelle interessate all’indagine.

 

Dal sopralluogo eseguito all’interno del terreno, il denunciante che è stato nominato custode dell’area, ha avuto modo di verificare un’asportazione parziale del materiale in precedenza depositato nelle vasche appositamente create che al momento risultano essere state svuotate, ma non più riempite con la terra vegetale che c’era prima.

 

“Ma – si legge ancora nel verbale – è rimasta parte del materiale bituminoso e si suppone che ad oggi vi sia ancora la presenza di materiale interrato. La copertura in amianto del vecchio casolare che è stato totalmente smontato è stata asportata nei mesi precedenti senza che si sappia in che modo sia stato smaltito”.