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Escursionista ritrovata grazie a WhatsApp

Disavventura. Malore nei boschi, soccorsa

il Fatto Quotidiano - 23 agosto 2019 - di Vincenzo Iurillo

Dall’isola di Ischia rimbalzano notizie che darebbero ragione a Gioacchino Genchi sui presunti errori commessi durante le ricerche di Simon Gautier.

Nei giorni scorsi in un’intervista al Fatto Quotidiano il superconsulente informatico di numerose inchieste su omicidi e stragi di mafia, ha sottolineato una “imperdonabile disaccortezza” commessa durante i soccorsi del 27enne escursionista francese, precipitato il 9 agosto in un dirupo del parco del Cilento, in provincia di Salerno, e ritrovato cadavere soltanto 9 giorni dopo perlustrazioni lungo un’area di 143 chilometri quadrati, dopo averne fallito la geolocalizzazione: “L’operatrice del 118 che ha ricevuto la sua telefonata di aiuto avrebbe dovuto suggerirgli di inviare subito la posizione via whatsapp”.

Ciò che ha fatto l’operatore del 118 che ieri ha gestito la telefonata di Federica M., una turista romana di 49 anni, in preda a un malore mentre si trovava da sola nel bosco di Zaro, migliaia di metri quadri di macchia mediterranea su Punta Caruso, al confine tra Forio e Lacco Ameno.

Luca Cardillo, l’infermiere che ha risposto alla chiamata, dopo avere chiesto ripetutamente indicazioni all’escursionista circa la propria posizione senza riceverle, ha suggerito alla donna di inviargli un messaggio WhatsApp con la localizzazione rilevata dal Gps del cellulare.

Questo ha consentito ai soccorritori a circoscrivere l’area delle ricerche anche se è la turista non è stata immediatamente rintracciata, nascosta nella fitta boscaglia.

Ulteriori contatti telefonici, e le precisazioni fornite dalla signora sui particolari e sul panorama del luogo, hanno infine consentito l’intervento di soccorso via mare della Guardia costiera.

Ieri pomeriggio Simon ha iniziato il suo ritorno a casa. La salma del 27enne è stata prelevata dall’ospedale di Sapri e imbarcata su un aereo diretto a Roma. Poi, ha spiegato un portavoce dei carabinieri, dovrebbe essere rimpatriata in Francia, a Parigi, “entro la fine di questa settimana”, secondo i tempi delle procedure in corso. Sulla bara c’era un mazzo di fiori e la foto sorridente del ragazzo, in maglietta bianca, pubblicata nei giorni scorsi su tutti i media.

L’altro ieri il pm ha dato il via libera alla restituzione del corpo, dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Adamo Maiese nell’obitorio dell’ospedale di Sapri. C’è un’indagine della Procura di Vallo della Lucania sulle cause della morte del ragazzo e sui presunti errori commessi durante i soccorsi, l’ipotesi di reato è omicidio colposo.

Ad attendere Simon in Francia per i funerali, ci sono i familiari che hanno lasciato il golfo di Policastro dopo l’autopsia.

 

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