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MAFIA: TALPE DDA; GENCHI: CONTATTI TRA ‘SERVIZI’ E IMPUTATI

Ansa - 22 novembre 2005 - di Lirio Abbate

PALERMO - ''Dagli accertamenti effettuati risultano numerosi contatti tra telefoni fissi di un ufficio dei servizi segreti di Palermo e utenze telefoniche intestate a Giorgio Riolo, Antonio Borzacchelli e Francesco Campanella. Utenza telefonica, quest'ultima, nella disponibilità dell'on. Salvatore Cuffaro o di personale a lui vicino, politicamente e professionalmente''. Lo ha detto Gioacchino Genchi, consulente informatico della procura, ai giudici del processo alle talpe alla Dda che vede fra gli imputati il presidente Cuffaro, l'imprenditore Michele Aiello e il maresciallo Giorgio Riolo. Genchi precisa che ''i contatti sono avvenuti in un periodo…

Pregiudicato in cella per mafia: ora è accusato di duplice omicidio

L'agguato del '99 a Partinico. L'ordinanza di custodia notificata in carcere a Salvatore Bagliesi. Avrebbe segnalato ai killer gli spostamenti delle vittime

Giornale di Sicilia - 6 novembre 2005 - di Virgilio Fagone

Ha ricevuto in carcere la visita dei carabinieri che gli hanno notificato un ordine di custodia cautelare con l’accusa di concorso in duplice omicidio. Sul capo del pregiudicato Salvatore Bagliesi, 47 anni di Partinico, è caduta una nuova, pesante tegola giudiziaria nell’ambito delle inchieste sulla faida nel paese del Palermitano tra la cosca dei Vitale e un gruppo emergente. In base alla ricostruzione degli inquirenti, l’uomo, arrestato per mafia un anno fa nell’operazione «Terra Bruciata», avrebbe avuto un ruolo nell’agguato del 10 aprile del ’99 in cui rimase ucciso Francesco…

Cinquanta cellulari e trecento schede così il boss sfuggì per anni ai controlli

Solo nel ’97 Pansera si dotò di un telefonino intestato a suo nome. E fu con quello che chiamò Fortugno

Repubblica - 26 ottobre 2005 - di Attilio Bolzoni

REGGIO CALABRIA - Ne aveva 48 di cellulari a disposizione e di schede telefoniche almeno 300. Tutte intestate a prestanome, tutte fantasma. Una ufficialmente era in uso a una vecchietta, una zia della famiglia Morabito che in pochi mesi aveva fatto tre volte il giro dell'Italia. Prima da sud verso nord e poi al contrario da nord verso sud. Quando si è accorto che i poliziotti gli stavano addosso, quando ha capito che l' indagine lo stringeva in un cerchio, Giuseppe Pansera è entrato in un negozio di telefonia a…

Delitto Fortugno, tutte le telefonate

L'inchiesta sull'omicidio del vicepresidente della Calabria. Traccia di contatti tra il suocero della vittima e un affiliato dei clan - I colloqui tra un poliziotto e un uomo dei boss che lavorò con dei sottosegretari

Corriere della Sera - 25 ottobre 2005 - di Fiorenza Sarzanini

E’ un contesto ampio che può avere diverse spiegazioni quello che fa da sfondo ai contatti avuti da Francesco Fortugno e dalla sua famiglia con appartenenti al clan della ’ndrangheta dei Morabito. Un contesto che i magistrati vogliono chiarire per capire se possa fornire elementi utili a spiegare i motivi per cui nove giorni fa un killer è entrato nel seggio delle primarie dell’Unione a Locri e ha ucciso il vicepresidente del consiglio regionale con cinque colpi di pistola. Omicidio di stampo politico-mafioso che alza il livello di aggressione delle…

Delitto Fortugno, indagine sulle telefonate

I pm di Reggio Calabria cercano i nastri dei colloqui. Ascoltata la vedova del medico ucciso domenica scorsa ai seggi dell'Unione - Il tabulato con i dati delle chiamate era parte di un'inchiesta a Milano

Corriere della Sera - 22 ottobre 2005 - di Fiorenza Sarzanini

REGGIO CALABRIA - Potrebbero essere state registrate le telefonate tra Francesco Fortugno e Giuseppe Pansera. Tra le migliaia di bobine accumulate in questi anni ascoltando le conversazioni degli affiliati alla cosca della ’ndrangheta dei Morabito, i magistrati potrebbero trovare anche i trentuno colloqui che i due ebbero tra il settembre del 1997 e il febbraio del 2000. Da un capo del filo c’era il medico di Locri, genero del senatore democristiano Mario Laganà, e lui stesso già impegnato politicamente. Dall’altro, il medico di Melito Portosalvo, genero del boss della ’ndrangheta…

Omicidio Fortugno, giallo sul medico-boss

Si indaga sui tabulati. La moglie nessun dubbio, erano motivi di lavoro - La vittima ha parlato per 31 volte al telefono con Giuseppe Pansera, prima che diventasse latitante

Corriere della Sera - 21 ottobre 2005 - di Fiorenza Sarzanini

REGGIO CALABRIA — Contatti che riemergono dal passato. E che adesso potrebbero fornire nuovi spunti nell'inchiesta sull'omicidio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del consiglio regionale ucciso a Locri, mentre usciva da un seggio delle primarie, domenica scorsa. Sono i dati sulle telefonate avvenute tra il politico assassinato ed esponenti del clan mafioso dei Morabito; in particolare Giuseppe Pansera, il genero del boss della 'ndrangheta Giuseppe Morabito conosciuto come «Tiradritto». E' un medico in servizio alla Asl di Melito Portosalvo, centro della costa ionica, arrestato nel febbraio del 2004 in un…

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