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”Dell’Utri telefonava ai mafiosi”. Genchi accusa: le prove nei tabulati

Il consulente informatico: così ho ricostruito i contatti tra Cosa nostra e Forza Italia

Repubblica - 17 dicembre 2009 - di Alessandra Ziniti

PALERMO – Che il principe Domenico Napoleone Orsini, uno degli artefici delle Leghe del Sud, “agganciato” dai mafiosi di Leoluca Bagarella, avesse telefonato prima ad Arcore a Silvio Berlusconi e poi a Dell’Utri un pomeriggio di febbraio del ’94 per chiedere posti in lista per i suoi amici siciliani nel nascente movimento di Forza Italia, è circostanza che aveva già riferito al processo Dell’Utri dove i pm lo avevano chiamato a deporre. Ma adesso Gioacchino Genchi, il consulente informatico di diverse procure indagato per gli accertamenti da lui condotti nell’ambito d’inchiesta Why Not dell’ex pm Luigi De Magistris, afferma di «avere evidenze di telefonate di Dell’Utri ai mafiosi». Telefonate che risalirebbero al periodo della nascita di Forza Italia, e che vedrebbero come protagonisti i vertici di alcuni club azzurri del palermitano, come quelli di Misilmeri e Brancaccio, poi sciolto da Gianfranco Miccichè proprio per sospette infiltrazioni mafiose.

 

«Ci sono chiare prove che risultano dai tabulati, dei contatti telefonici di Dell’Utri già all’origine della fondazione di Forza Italia. Ho dei dati inconfutabili che dimostrano come alcuni appartenenti di spicco a Cosa Nostra abbiano preso parte alla genesi del partito in Sicilia oltre che essere direttamente collegati ai soggetti che hanno compiuto le stragi del’93», ha detto Genchi ospite di Klaus Davi nel programma tv Klauscondicio. «Alcuni telefoni legati a fondatori dei club di Misilmeri e di Brancaccio, che si riunivano all’hotel San Paolo di Palermo costruito per conto dei Graviano e ad oggi confiscato alla mafia, sono stati utilizzati per chiamare mafiosi, stragisti, altri soggetti ora pentiti e condannati ali’ ergastolo, anche per contattare a casa il presidente Silvio Berlusconi».

 

Poi, a “Repubblica”, Genchi precisa: «Non è proprio così. Si tratta di una catena di telefonate di mafiosi ad altre persone che avrebbero poi chiamato Dell’Utri e Berlusconi. E in un’appendice del mio libro (“Il caso Genchi” scritto con Edoardo Montolli) di prossima pubblicazione ci saranno alcune news che riguardano il pentito Spatuzza». Nell’intervista Genchi non esclude la possibilità di «una nuova stagione di stragi, soprattutto se le trattative tra Cosa Nostra, i suoi referenti e le istituzioni dovessero saltare. Anche se al momento un simile scenario appare improbabile».